BucovinaRomania | monumenti, attrazioni, turismo

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La Bucovina è una regione storica situata nel nord-est della Romania, al confine con l’Ucraina. È una zona ricca di storia, cultura e paesaggi suggestivi.

La regione è famosa per i suoi monasteri dipinti, inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Questi monasteri, noti come monasteri della Moldavia settentrionale, sono celebri per gli splendidi affreschi e l’architettura. Il più famoso tra questi è il Monastero di Sucevița.

In Bucovina si parlano diverse lingue, tra cui il rumeno, l’ucraino e il polacco, riflettendo la diversità etnica della regione.

Nella vita non tutto va sempre secondo i piani, e bisogna ricordarsene quando si organizza un viaggio.

Per quanto riguarda la Bucovina, i nostri progetti erano ambiziosi: visitare il maggior numero possibile di monasteri fortificati che si trovano in Moldavia lungo la via commerciale che collegava la Repubblica di Polonia al Mar Nero.

Se avessimo viaggiato da nord, passando per l’Ungheria o l’Ucraina occidentale, probabilmente tutto sarebbe andato liscio, ma noi venivamo dalla direzione della Crimea, con l’intenzione di visitare anche la Moldavia.

Lungo il percorso però era necessario attraversare la Transnistria. Non c’era altra strada dall’Ucraina, o meglio, non c’era un valico di frontiera capace di gestire stranieri in auto.

All’epoca, tra Ucraina e Transnistria, funzionava un solo valico di frontiera di questo tipo; gli altri servivano solo al passaggio pedonale locale.

Quando ce lo hanno fatto capire, avevamo due possibilità: aggirare la Moldavia da nord oppure tornare indietro verso sud e percorrere quei 12 chilometri attraverso la Transnistria.

Che cosa potrebbe andare storto?

In Unione Sovietica tutto, e la Transnistria era un parco a tema sovietico irreale e distorto.

Al primo confine abbiamo perso circa 12 ore, mentre continuamente cercavamo di schivare i soldati che tentavano di estorcere qualche regalo.

La situazione sembrava molto tesa, i soldati erano armati di fucili, alcuni avevano pastori tedeschi, e lungo la strada erano parcheggiati veicoli blindati BTR-80 e BMP-1. Curiosamente, il software per la scansione dei passaporti aveva come sfondo la falce e martello... e questo era già il XXI secolo.

Percorrere quei 12 chilometri in Transnistria ci ha preso circa 12 ore, così tutto il piano del viaggio, comprese le prenotazioni, è stato da rivedere. L’ambizioso programma si è ridotto alla frettolosa visita di due soli monasteri: Voroneț e Sucevița.

E com’è la Bucovina?

Per le sue qualità paesaggistiche, la purezza dell’ambiente, l’architettura sacra e la ricca composizione etnica, la Bucovina meridionale ha un enorme potenziale turistico.

A fine agosto tutto appariva magnifico, specialmente i giardini delle case, sommersi di fiori. Se, come me, vieni dalla regione della Masovia e sei abituato a conifere nei cortili, questo sarà per te uno spettacolo davvero esotico.

So che non è molto, ma la Bucovina l’ho vissuta soprattutto come scorci visti dal finestrino dell’auto.

I polacchi nella Bucovina

La minoranza polacca nella Bucovina rumena è una delle comunità polacche più antiche e meglio conservate al di fuori della Polonia. La loro storia risale al XVIII secolo, quando la Polonia era ancora divisa in partizioni. I polacchi arrivarono in questa zona in diverse ondate migratorie, principalmente dalle regioni della Galizia e della Piccola Polonia.

Villaggi e insediamenti polacchi

Oggi la comunità polacca in Bucovina conta circa 2.500-3.000 persone, con i principali insediamenti a:

  • Nowy Sołoniec (Solonețu Nou) – il villaggio considerato la “capitale” dei polacchi della Bucovina. Qui operano una scuola polacca e una casa della cultura.
  • Plesza (Pleșa) – il secondo grande villaggio polacco, noto per la conservazione delle tradizioni polacche.
  • Kaczyka (Cacica) – luogo famoso per la miniera di sale e per il santuario mariano.
  • Suceava – principale città della Bucovina meridionale, sede dell’Associazione dei Polacchi in Romania.
  • Curiosità
  • Dialetto – i polacchi della Bucovina parlano una variante arcaica del polacco, con influenze del dialetto della Piccola Polonia.
  • Tradizioni – sono ancora vive vecchie usanze polacche, come il canto delle carole, la festa della mietitura (dożynki) e gli abiti popolari.
  • Insediamenti minerari – a Cacica esisteva una miniera di sale dove lavoravano coloni polacchi.

La minoranza polacca nella Bucovina rumena è uno degli insediamenti polacchi più interessanti all’estero. Nonostante i tempi difficili, sono riusciti a preservare la lingua, la cultura e l’identità. Oggi la loro comunità è ancora viva e attiva, mantenendo vive le tradizioni degli antenati.