L’Ungheria è famosa per i suoi castelli storici, le terme, la cucina caratteristica e il vino. Chi non ha mai sentito parlare di piatti come il gulasch, i lángos, il paprikás, o dei dolci come la torta Dobos o la strudel di mele?
Ecco alcune delle attrazioni turistiche più importanti in Ungheria:
- Budapest – capitale dell’Ungheria, nota per i suoi splendidi monumenti come il Parlamento, il Castello e le Terme Gellért. Qui si possono assaggiare specialità ungheresi e fare shopping.
- Balaton – il più grande lago dell’Europa centrale, che in estate attira turisti con le sue belle spiagge, la pesca e gli sport acquatici.
- Eger – pittoresca città nel nord-est dell’Ungheria, famosa per il suo centro storico, il castello e le vigne.
- Hortobágy – il più grande parco nazionale ungherese, con paesaggi meravigliosi e specie di uccelli uniche.
- Szeged – città nota per la sua vita culturale, i monumenti splendidi e la cucina gustosa.
- Puszta – area simbolo dell’Ungheria che offre un’esperienza autentica con spettacoli di equitazione, danze popolari e musica ungherese.
- Tokaj – regione celebre per il vino, dove si possono degustare i famosi vini Tokaj ungheresi.
La tradizione vinicola in Ungheria
È una delle più antiche e apprezzate dell’Europa centrale. L’Ungheria gode di condizioni ottimali per la coltivazione della vite grazie al clima variegato e ai terreni fertili, e la viticoltura si sviluppa fin dall’epoca romana.
L’Ungheria conta 22 regioni vinicole, ma alcune sono particolarmente famose:
- Tokaj – la regione vinicola più nota, celebre per il Tokaji Aszú, un vino dolce da dessert ottenuto da uve colpite dalla muffa nobile (Botrytis cinerea). Tokaj è considerata la prima denominazione di origine controllata al mondo (1737). Re Luigi XIV definì il Tokaji Aszú “vino dei re e re dei vini”.
- Eger – famoso per il blend rosso chiamato Egri Bikavér (“Sangue di Toro”), che deve contenere almeno tre diversi vitigni, con predominanza di Kékfrankos. Qui si producono anche vini bianchi, come l’Egri Csillag.
- Villány – regione nel sud dell’Ungheria, rinomata per la produzione di vini rossi corposi (es. Cabernet Franc, Merlot, Kékfrankos), spesso paragonata a Bordeaux.
- Szekszárd – simile a Villány, specializzata in vini rossi, in particolare un Egri Bikavér più leggero rispetto a quello di Eger.
Vitigni più diffusi
- Bianchi: Furmint, Hárslevelű, Olaszrizling, Juhfark, Kéknyelű
- Rossi: Kékfrankos (Blaufränkisch), Kadarka, Cabernet Franc, Merlot, Pinot Noir
Il cerimoniale di incoronazione ungherese
L’incoronazione dei re d’Ungheria era uno dei rituali statali più importanti, con un carattere solenne e rigorosamente definito. Dal XIV secolo si stabilirono tre condizioni principali per considerare valida l’incoronazione:
- Doveva svolgersi nella cattedrale di Székesfehérvár – storica capitale d’Ungheria e luogo di sepoltura del primo re Stefano I. Dal regno di Luigi I d’Ungheria (XIV secolo) si stabilì che solo l’incoronazione in questa sede garantiva la legittimità del sovrano.
- Il re doveva essere incoronato dall’arcivescovo di Esztergom – primate d’Ungheria e massimo dignitario ecclesiastico del regno, a sottolineare l’aspetto religioso del potere monarchico.
- Doveva essere usata la Corona d’Ungheria (la cosiddetta Corona di Santo Stefano) – considerata simbolo della sovranità dello stato, senza di essa l’incoronazione era nulla.
Dopo la conquista di Székesfehérvár da parte dei turchi nel 1543, le incoronazioni si tennero a Bratislava. Nel XVIII secolo furono spostate a Buda, nella cattedrale di Santo Stefano. L’ultima incoronazione, quella di Carlo IV d’Asburgo nel 1916, si svolse a Budapest, mantenendo però gli elementi tradizionali della cerimonia.