La Slovacchia è un paese dal ricco patrimonio, con attrazioni variegate e paesaggi straordinari. Dalle maestose montagne dei Tatra, passando per città storiche, fino ai numerosi castelli e grotte – offre qualcosa per ogni tipo di viaggiatore. È una meta ideale sia per una vacanza attiva, sia per un momento di relax immersi nella natura.
Anche se spesso viene sottovalutata rispetto alla sua vicina più grande – la Repubblica Ceca – propone esperienze straordinarie per gli amanti della natura, della storia e della cultura. E poi... è difficile evitare la Slovacchia viaggiando verso l’Ungheria!
Eredità ungherese in Slovacchia
La Slovacchia è da secoli una regione di grande importanza per la statualità ungherese. Sul territorio dell’attuale Slovacchia si sono svolti eventi chiave della storia del Regno d’Ungheria, e per secoli qui si trovavano importanti città amministrative, commerciali e culturali.
Dopo la battaglia del fiume Lech (955), in cui Ottone I sconfisse gli Ungheresi, le incursioni magiare in Europa occidentale si fermarono, e lo Stato degli Árpád iniziò a stabilizzarsi. Nell’XI secolo, i territori dell’odierna Slovacchia entrarono a far parte del Regno d’Ungheria e rimasero la sua parte settentrionale fino al 1918.
Nel 1541, dopo la conquista ottomana di Buda, il Regno d’Ungheria fu diviso, e la capitale con la sede del parlamento ungherese fu trasferita a Bratislava (Pozsony/Pressburg), che divenne centro politico e luogo di incoronazione dei sovrani ungheresi fino al XVIII secolo.
Città slovacche dal forte patrimonio ungherese
- Bratislava (Pozsony) – capitale storica dell’Ungheria tra il 1536 e il 1784, sede delle incoronazioni dei re ungheresi e importante centro della cultura magiara.
- Košice (Kassa) – la seconda città più grande dell’Ungheria storica, uno dei principali centri amministrativi e commerciali. Oggi gli ungheresi sono una minoranza, ma la loro influenza è ancora visibile.
- Trnava (Nagyszombat) – ha giocato un ruolo cruciale nella storia del Regno d’Ungheria, soprattutto dal punto di vista religioso e educativo. Dopo la caduta di Buda in mano agli Ottomani (1541), il primate d’Ungheria trasferì qui la sua sede, rendendo Trnava il centro temporaneo della Chiesa cattolica in Ungheria.
I rapporti slovacco-ungheresi sono tuttora segnati dal peso della storia. Dopo la Prima guerra mondiale, l’Ungheria perse a favore della Cecoslovacchia l’area dei cosiddetti "Alti Ungheresi", questione ancora oggi delicata nella politica ungherese. In Slovacchia vivono circa 450.000 ungheresi (soprattutto nel sud del paese), il che genera tensioni su questioni legate ai diritti linguistici e all’autonomia locale.
I castelli dello Spiš
Lo Spiš (in slovacco Spiš, in ungherese Szepesség) è una regione storica al confine tra l’attuale Slovacchia e la Polonia, nota per i suoi imponenti castelli, che hanno avuto un ruolo importante nei rapporti tra gli Asburgo e gli Jagelloni. Particolarmente significativo è il cosiddetto pegno dello Spiš, ovvero la cessione di 16 città da parte del re d’Ungheria Sigismondo di Lussemburgo al re di Polonia Ladislao Jagellone nel 1412.
Come avvenne il pegno?
Nel 1412, Sigismondo di Lussemburgo, re d’Ungheria, necessitava fondi per la guerra contro Venezia e ottenne da Ladislao Jagellone un prestito di 37.000 kopa di grossi praghesi.
In cambio, impegnò alla Polonia 16 città dello Spiš, tra cui Kežmarok, Lubovňa e Podolínec.
Le città furono amministrate dalla Polonia, pur rimanendo formalmente parte della Corona ungherese.
I castelli dello Spiš rappresentano una delle maggiori attrazioni turistiche della Slovacchia, in particolare il Castello di Spiš (Spišský hrad) – uno dei più grandi complessi fortificati dell’Europa centrale, iscritto nella lista del patrimonio UNESCO. Da non perdere anche altre fortezze della regione, come il Castello di Stará Ľubovňa, il Castello di Kežmarok e le rovine del Castello di Gelnica. Sono splendide testimonianze del Medioevo e si integrano perfettamente nel pittoresco paesaggio dello Spiš.